Tuesday, March 29, 2011

Il Virus dell'uomo



Da un pianeta che continua a discutere se il nucleare sia o meno utile, sicuro e pulito, non c'è da aspettarsi molto di buono. Gli ecosistemi naturali sono spesso in pericolo, sottoposti a continue pressioni dal cosidetto "progresso" che spolpa, giorno dopo giorno, cm preziosi di flora e fauna. Le modifiche apportate dall'uomo in territori naturali, con l'introduzione di specie animali o vegetali aliene, non originarie del luogo, hanno spesso causato disastri e danni irreparabili: piante invasive cresciute a dismisura che mettono a repentaglio la flora indigena, volpi introdotte per combattere l'eccessivo numero di topi in qualche campagna, cresciute a loro volta in maniera incontrollata e pericolosa, gamberi tropicali divenuti unici predatori in qualche fiume italiano o europeo. Una specie animale o vegetale se cresce numericamente in maniera preponderante e spropositata mette a repentaglio l'intero sistema circostante in termini di risorse per sfamarsi, di spazio vitale dove muoversi e di rifiuti prodotti. La razza umana non può esimersi da questo postulato. Il mammifero uomo si è moltiplicato in maniera sconsiderata, grazie ai progressi della scienza, grazie a nuovi farmaci che hanno debellato malattie e virus, nel passato cosiderati mortali. Come per qualsiasi altra specie il nostro numero risulta sproporzionato e questo danneggia inesorabilmente le altre specie animali e vegetali in termini di fonti in maniera insostenibile. Se a questo si aggiunge che i nostri modelli di sviluppo sono ancora basati su processi e metodologie ancora altamente inquinanti e depauperanti per il pianeta e che si deve moltiplicare il tutto per i quasi 7 miliardi di individui presenti sul globo terrestre ed i futuri 9 miliardi tra poco meno di 30 anni, le previsioni non sono così floride. Nonostante questa riflessione preoccupata riportiamo una notizia "parzialmente" positiva per le specie animali ed in particolare per una: la tigre. Questo splendido e fiero animale, forse uno dei più famosi tra i felini, sta pagando personalmente questo incremento antropico. Appena 100 anni fa il numero di tigri in India superava le 100.000 unità, un censimento del WWF e di altre associazioni, nel 2007, ne contava 1411!! Non ho dimenticato nessun zero purtroppo, 1411 tigri. La "buona notizia" di questi giorni è che la popolazione di questo felino è tornata nuovamente a crescere, gli ultimi dati di qualche giorno fa, riportavano 1706 esemplari, sparsi nelle varie riserve naturali. Questo censimento è da considerarsi di grande interesse perchè prende in considerazione, per la prima volta, anche zone di foresta non sotto la diretta tutela delle riserve, dove sono state avvistate circa 50 tigri. Il dato negativo invece, mostra come la superfice di foresta a disposizione di questo animale sia sensibilmente diminuito in pochi anni, passando da 93.600 km quadrati nel 2006 a 72.800 km quadrati nel 2010, mettendo, sopratutto, in pericolo i passaggi tra una riserva all'altra ed il possibile contatto con l'uomo, sempre più vicino. " La nostra economia deve crescere - ha sottolineato il Ministro per l'Ambiente Indiano, Jairam Ramesh, che ha anche aggiunto però - ma dobbiamo riconciliarci anche in una crescita ambientale. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la nostra fame di energia e l'imperativo di proteggere la nostre foreste. Crescere con questi ritmi significa cancellare le nostre foreste? Vanno fatte delle scelte". Verso che cosa sta puntando la razza umana ? Verso quale futuro? Il nostro presente è pieno di numeri a doppia cifra su PIL, conti correnti, carte di credito, si fanno grafici, statistiche, si creano nuovi software, si controlla il nostro conto in banca, si progettano ponti sempre più lunghi e grattaceli sempre più alti. Ma per arrivare dove? In un mondo spogliato e violato di ogni risorsa, dove in un futuro, non troppo lontano, proveremo l'ebrezza della solitudine e del rimpianto di quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto? Non so se siamo ancora in tempo per invertire questa rotta suicida e non so nemmeno se ce lo meritiamo davvero. Noi stiamo dalla parte della tigre e di una natura senza la quale non ci sarà nemmeno un futuro......maremmacinghialaaaaaaaaa

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